E’ la prima volta che viene portato avanti uno studio del genere ed è a cura dell’Einaudi Institute for Economics and Finance, un centro di ricerca universitaria di Roma, che sta lavorando quotidianamente a delle proiezioni su un’ipotetica fine dell’emergenza, o almeno della prima fase.
PREVISIONE PER OGNI REGIONE
REGIONE | DATA PREVISTA |
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ABRUZZO | 11 aprila 2020 |
BASILICATA | 7 aprile 2020 |
CALABRIA | 17 aprile 2020 |
CAMPANIA | 20 aprile 2020 |
EMILIA ROMAGNA | 28 aprile 2020 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 10 aprile 2020 |
LAZIO | 16 aprile 2020 |
LIGURIA | 7 aprile 2020 |
LOMBARDIA | 22 aprile 2020 |
PIEMONTE | 15 aprile 2020 |
PUGLIA | 9 aprile 2020 |
SICILIA | 14 aprile 2020 |
TOSCANA | 5 maggio 2020 |
TRENTINO ALTO ADIGE | 6 aprile 2020 |
UMBRIA | 7 aprile 2020 |
VALLE D'AOSTA | 8 aprile 2020 |
VENETO | 14 aprile 2020 |
Gli esperti dell’Eief stanno “manipolando” i dati su contagi, morti, decessi e ricoveri che ogni giorno vengono forniti a livello nazionale dalla protezione civile e si stanno concentrando sulle variazioni, positive o negative che siano. Il calcolo è puramente indicativo, perché ci sono troppe incognite in ballo, ma può fornire un primo orizzonte temporale. Stando allo studio dell’istituto Einaudi per la Lombardia il primo giorno con zero nuove diagnosi da Covid-19 potrebbe essere il 22 aprile, mentre in tutta Italia la “stabilizzazione” dovrebbe arrivare a metà maggio.
Negli ultimi giorni, i vertici regionali hanno più volte sottolineato – anche con enfasi – il miglioramento dei numeri. I morti restano purtroppo tanti, ma la curva dei contagi e dei ricoveri sembra abbia smesso di crescere in maniera esponenziale portandosi verso una crescita che sembra lievemente flettere verso il basso. Chiaramente la guerra non è finita, anzi, ma nel giro di un mese – secondo gli esperti – in Lombardia, ad esempio, si potrebbe finalmente arrivare al contagio zero.
Perché mancano Marche, Molise e Sardegna Come è evidente, l’attuale elenco non prevede le date di azzeramento dei contagi per tre Regioni: Marche, Molise e Sardegna. Il motivo, spiegano gli scienziati, risiede nel fatto che “i dati disponibili non sono al momento ritenuti sufficienti” per sviluppare una previsione attendibile.