Dalla Curia Arcivescovile di Napoli

Disposizione del Cardinale Crescenzio Sepe sull’assoluzione senza previa confessione dei malati e operatori medico-sanitari

LA FORZA DELLA MISERICORDIA

Dopo il recente pronunciamento della Penitenzieria Apostolica del 19 marzo 2020 e viste le indicazioni del Codice di Diritto Canonico, il Cardinale Sepe in un Decreto, indica le condizioni per ottenere l’assoluzione dei peccati, nell’impossibilità di ricezione del Sacramento della Riconciliazione. La concessione è riservata agli ammalati e a coloro che li assistono negli ospedali.

Nel testo del Cardinale in modo particolare è scritta la disposizione che:

I sacerdoti assistenti religiosi presso le strutture, i presidi ospedalieri e le case di cura possano impartire l’assoluzione a più penitenti senza previa confessione individuale quando gli ammalati ivi ricoverati siano in pericolo di vita o si trovino in reparti in cui non sia possibile garantire il segreto della confessione e le adeguate misure sanitarie.

L’assoluzione può essere impartita anche al personale sanitario che ne faccia richiesta.

Si provveda a impartire l’assoluzione in modo che i presenti possano ascoltare le parole del sacerdote, rispettando, per quanto possibile, le sensibilità dei non credenti o di chi non sia cristiano.

I penitenti, per quanto possibile, siano in qualche modo avvisati delle condizioni previste per ricevere l’assoluzione: il pentimento per i propri peccati e il proposito di confessare quelli gravi quando, superate le attuali circostanze o riottenuta la salute , si potrà accedere alla confessione individuale.

Al termine delle circostanze straordinarie e di emergenza a causa della grave epidemia Covid-19, sarà emanato un decreto che indicherà la scadenza di tale disposizione. (Crescenzio Cardinale Sepe)